giovedì 30 maggio 2019

Pensiero orientale e occidentale: come viene visto il progresso?

Volendo analizzare il pensiero orientale e occidentale circa il progresso, risulta utile fare un’analisi del libro ‘Essere o vivere’ di François Jullien. Lo scrittore Jullien all'interno del suo libro, evidenzia la radicata e profonda differenza tra il pensiero orientale e occidentale. 
Tali differenze sono dovute a fattori storici e culturali che hanno portato il mondo orientale ad avere una visione provvidenzialistica della realtà, essi credono in qualcosa di superiore che li guida e che li porterà a conoscere la verità. 
Nettamente diverso è, senza dubbio, il pensiero occidentale, in quanto essi non aspettano delle risposte dall'alto, ma davanti ad un minimo problema, lo analizzano a fondo e non sono soddisfatti fino a quando questo non è risolto.
Date queste premesse è logico pensare che il progresso in oriente ed occidente sia visto e vissuto in modo differente.
Mentre i primi lo vedono come qualcosa di esterno, che non dipende dall'individuo, ma è per l'individuo; gli altri sono naturalmente tesi verso il progresso, poiché sempre sono alla ricerca di miglioramento che possa risolvere il problema a cui stanno lavorando.

Un esempio che si vuole riportare all'attenzione è la bussola:
Le prime bussole magnetiche furono inventate in Cina circa 2.000 anni fa e non furono intesi inizialmente come strumenti per la navigazione, ma come oggetti divinatori utilizzati nella geomanzia cinese. Essi scoprirono il campo magnetico terrestre. Pare che in origine utilizzassero tale scoperta come spettacolo d'attrazione: delle lancette magnetizzate venivano lanciate come si fa coi dadi e queste, per lo stupore degli spettatori presenti, finivano per indicare sempre il Nord. Passò molto tempo prima che questa attrazione circense fosse applicata alla navigazione.
Oggi la bussola è uno strumento per l'individuazione dei punti cardinali sulla superficie terrestre e in atmosfera, a fini di orientamento e navigazione. Quindi senza ombra di dubbio essa è simbolo di progresso, e in particolare testimonia come, nonostante le diverse visioni di questo, in oriente e in occidente, da sempre l'uno influenza l'altro, portando ad un miglioramento globale.




Bussola a cucchiaio cinese



Bussola progettata da Flavio Gioia da Amalfi


Jullien traccia il profilo dell’intera concezione cinese della prassi umana, per mostrare l'estraneità al progresso. Mentre in Europa il pensiero di modernizzazione porta a pensare l’efficacia in termini di unione tra mezzo e fine, quello cinese si basa sull'idea di sfruttamento delle condizioni preesistenti, in analogia al contadino che agevola senza forzare il processo della trasformazione naturale. 
Il pensiero cinese, secondo Jullien, si concentra sull’interesse o vantaggio, sulla
disposizione che se favorevole va appoggiata e sfruttata, se sfavorevole modificata.

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