venerdì 14 giugno 2019

Sintesi


 
                          
“La macchina che meccanizza la vita” 
(quaderno primo, paragrafo quarto, pagina 4)

Questa frase presa da 'I quaderni di Serafino Gubbio operatore', scritto da Luigi Pirandello (1867-1936), riassume il messaggio principale dell'opera. Il libro presenta il progresso come disumanizzante ed alienante,  e alla luce di ciò viene condannato. In particolare, l’autore focalizza la propria attenzione, sulla condanna della cinepresa la quale nel trascorrere degli eventi riduce il protagonista Serafino, un semplice operatore, ad una macchina. Per essere più precisi è Serafino stesso che preferisce ridursi ad accessorio, come se fosse una "manovella della cinepresa", (quaderno 1, capitolo primo, pagina 4), o ancor di una sua protesi, piuttosto che abbandonarsi ai suoi sentimenti. 

Abbiamo analizzato il rapporto tra progresso e macchina legate fin dal Medioevo, ma in modo particolare a partire dalla seconda rivoluzione industriale. Inoltre la stretta relazione che unisce il progresso alla tecnica, ovvero la necessità di liberarsi dei vecchi schemi di azione per introdurne dei nuovi, e la connessione che vi è tra tecnica e macchina, quest’ultima per esistere deve sottostare alle leggi dettate dalla prima. 
Siamo poi passati all’analisi del collegamento tra il progresso e la società, focalizzando l’attenzione sul mito di Dedalo descritto nell’opera di Haldane e Russell “Dedalo o la scienza e il futuro. Icaro o il futuro della scienza” e quello descritto da Bacone nel "De Sapientia Veterum". Successivamente gli effetti del progresso sulla natura, la dicotomia tra il naturale e l’artificiale e la convivenza di questi; il progresso e l’etica spiegato attraverso l’Espirit de finesse e l’Espirit de geometrie di Pascal; inoltre l’impatto che ha la ribellione sul progresso e il rischio legato a esso. 
Come ultimo obiettivo abbiamo approfondito alcuni sviluppi ingegneristici e cosa l’ingegneria è in grado di offrire affinché ci sia un progresso.



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Progresso e sviluppi filosofici, storici e letterari

Nel corso del tempo molti uomini illustri hanno analizzato la tematica del progresso, e l'impatto che esso ha sull'uomo e sulla società. Ecco un'analisi di alcuni di essi: 


Hegel, (1770-1831),  soprattutto nella Fenomenologia dello Spirito, afferma che lo sviluppo concreto della coscienza avviene attraverso una scelta intellettuale. La coscienza, nel suo progredire verso il sapere assoluto verrà dunque a passare delle tappe, che sono comunque proprie di un percorso obbligatoDa qui una concezione di progresso racchiusa nel termine Aufhebung: "superare conservando", cioè un superamento che allo stesso tempo conserva.
Alla base di questa concezione c'è la convinzione che la storia non sia dominata dal caso e dall'accidentalità, ma che il suo svolgimento rappresenti il manifestarsi di un unico principio spirituale e razionale, lo spirito del mondo, nella vicenda dei popoli nello spazio e nel tempo. 


Marx(1818-1883), nel Capitale, finalizza la successione dei vari modi di produzione alla realizzazione del Comunismo e assegna al progresso, insito nei processi reali, la forma di una legge necessaria e scientifica dell’evoluzione, essenzialmente tecnologica.

La scuola di Francoforte era dell'idea che il progresso fosse un'oppressione e dominio, esso è fallace poiché ad un progresso tecnologico non corrisponde un progresso sociale. 

John Bagnell Bury (1861-1927), nella sua opera, Storia dell'idea di progresso, afferma:" L'idea di progresso, ormai, fa così intimamente parte del nostro atteggiamento mentale che non ne cogliamo più la natura di idea schiettamente moderna; sconosciuta ai greci e ai romani, al medioevo ed al rinascimento, è nata solo con la filosofia razionalistica dell'illuminismo. Bury, uno dei più grandi storici contemporanei, ne descrive la nascita e lo sviluppo senza proporsi di stabilirne la verità, ma sottolineandone l'importanza in quanto idea determinante nella storia moderna: egli coglie i primi accenni progressivi nel crepuscolo dell'età nuova e segue il manifestarsi dell'idea di progresso nella letteratura e nella scienza politica, nella fisica, nella filologia, nella biologia mettendola in rapporto con gli scritti e le azioni dei pensatori, scienziati e politici. Un libro insolito, dedicato dall'autore agli ottimisti che ebbero fiducia nelle sorti progressive dell'umanità." (via: https://blog.libero.it/blogtecaolivelli/11602575.html).

Club di Roma, con il libro I limiti dello Sviluppo scritto da Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jorgen Randers William W. Behrens III, libro che ha scatenato il più grande dibattito sul futuro dell’umanità. Il libro è un report sullo stato complessivo del pianeta Terra, mette in guardia verso ipotetici scenari futuri. Il club, un’associazione di scienziati, umanisti e imprenditori legati dalla comune preoccupazione per la situazione mondiale,
 tratta i limiti dello sviluppo, in particolare analizzando lo sviluppo dei computer, videro come questi avevano un impatto negativo sulla società.


La missione di Voltaire(1694-1778), era quella di evidenziare i progressi dell’uomo che, tramite la sua ragione, superava i pregiudizi, i miti e le false credenze che lo avevano accompagnato e percorreva il suo cammino verso la fondazione di una società più giusta. Egli all'interno del suo dizionario filosofico, analizza il progresso solo una volta trattando la tematica della conoscenza vs la religione.






lunedì 10 giugno 2019

Intelligenza umana e artificiale: considerazioni finali

intelligenza umana e intelligenza artificiale


Apocalisse robotica

E' vero che l'ingegneria rappresenta la base del progresso, ma allo stesso tempo bisogna definire il confine tra l'essere umano e l'essere macchina. 







Come ha sostenuto Tim Cook in un’intervista, non si deve aver paura che l'intelligenza artificiale possa dare ai computer la capacità di pensare come gli esseri umani, ma bisogna (pre)occuparsi delle persone che pensano come computer senza valori o compassione, senza preoccuparsi delle conseguenze.


Il ruolo dell'ingegneria: sviluppi ingegneristici

L’ingegneria senza ombra di dubbio ha contribuito nel corso di questi anni al progresso sociale e tecnico nei vari ambiti di interesse.




  1. Un esempio di progresso nell’ingegneria dei trasporti è sicuramente l’evoluzione della metropolitana, in quanto se prima la metro era presente con una sola linea in poche città , al giorno d’oggi essa è sempre più diffusa ed ha un maggior numero di linee. Nelle immagini riportate si può osservare  l’inaugurazione della metropolitana di Roma avvenuta nel 1965, mentre a destra metropolita di Torino al giorno d’oggi. La seconda è molto più moderna e veloce, ma l’elemento che realmente contraddistingue il passato e il presente è l’automazione della macchina, infatti la metropolitana di Torino è completamente automatizzata e non c’è un autista.
  2. Nell’ambito dei calcolatori, dunque nell'ingegneria informatica, inoltre, si è avuta una grande evoluzione; basti pensare alla pascalina, inventata da Pascal a metà del 1600, ed ai moderni calcolatori che possono svolgere un milione di miliardi di operazioni al secondo. Il calcolatore più potente del mondo si trova negli Stati Uniti, mentre l’Italia è solo 14esima nella classifica mondiale. Una potenza di calcolo di questo calibro non può che essere vantaggiosa per il paese poiché può essere utilizzata non solo per la meteorologia, ma anche in economia e per la ricerca di giacimenti petroliferi.
  3. Le stampanti hanno visto un grande sviluppo con il passare degli anni, se infatti in passato si parlava di stampanti a mano, oggi invece le stampanti 3D sono sempre più diffuse. Esse permettono di stampare oggetti progettati su opportuni software come AUTOCAD e stanno avendo un rapido sviluppo su vari ambiti, tra cui anche quello medico, le protesi.
  4. Le protesi, nel campo dell’ingegneria biomedica, hanno senz’altro dato un grande contributo all'ambito medico. Se prima si parlava solo di protesi per le articolazioni, adesso gli ingegneri biomedici sono in grado di creare degli arti artificiali in grado di rispondere alle volontà del paziente praticamente in modo istantaneo.

Il rischio è una possibile conseguenza del progresso?

Un fattore intrinseco del progresso è il rischio, esso è inevitabilmente insito in ogni azione. è la consapevolezza che ad ogni azione, ad ogni progetto, potrebbero esserci conseguenze negative ed effetti collaterali.
Giacomo Leopardi,(1798-1837), ha un interesse critico circa l'uso delle macchine e per il connesso incivilimento affonda anche nella considerazione delle conseguenze dannose per la salute fisica di quanti si dedicano al loro funzionamento. 
Leggiamo in un brano dello Zibaldone, pagina 191: "Osservate ancora quanti di quel mestieri che servono alla preparazione di cose anche utilissime, e stimate necessarie alla vita oggidì, sieno per natura nocivi alla salute e alla vita di coloro che gli esercitano. Che ve ne pare?”. 
L’equilibrista 

Basandoci sulla legge dell'entropia, ogni processo ha degli effetti collaterali, così anche il progresso
ha insito al suo interno il rischio. Il rischio è tale se vengono presi in considerazione tre aspetti, quali il periculum, l'alea, ovvero il caso, la componente assolutamente imprevedibile, il discrimen,
la capacità di scelta innanzi a varie possibilità. Questo si oppone al determinismo, ovvero l'idea che tutto possa essere previsto prima che accada

Ribellione o Afasia?

Secondo Paolo Dario, professore di robotica, come affermato in un'intervista, il progresso passa attraverso la capacità di ribellarsi, infatti l’innovatore non è altro che un ribelle, non soddisfatto dello status quo, il quale crede che una determinata azione si possa migliorare.

Nella scienza e nella tecnologia c’è chi si muove a passi lenti e chi non conosce mezze misure. Contrariamente nel testo da noi analizzato, "I quaderni di Serafino Gubbio Operatore", vi è una mancata ribellione che si manifesta attraverso il concetto di afasia, ovvero di mutismo. Il protagonista è incapace di ribellarsi, la sua storia coincide con quella della sua progressiva alienazione sino all'interruzione totale della comunicazione con il mondo, e il suo mutismo appare come l’ultima difesa che la sua psiche pone per difendersi dal mondo circostante, un mondo che lo vuole trasformato in un automa senza sentimenti e sprovvisto di un io. 
Ed infatti nel quaderno 5, paragrafo secondo, pagina 59,“Finii d’esser Gubbio e diventai una mano”. 
L’afasia, il mutismo come arma 

Se l'uomo è essere pensante, così come disse Cartesio, (1596-1650), esprimendo il concetto Cogito Ergo Sum, la macchina invece è un oggetto non pesante, ma soltanto agente.Cartesio considerava la matematica e la geometria delle discipline aventi un metodo rigoroso poiché trattano oggetti chiari e distinti; fece proprie del metodo filosofico tali proprietà, ritenendo che la ragione dovesse procedere solo sulla base di oggetti intuiti con chiarezza ed evidenza.



La ribellione inizia distinguendosi dalla massa
Cos'é il progresso se non un cambiamento rispetto al presente? 
Un cambiamento che viene proprio dalla volontà di cambiare gli schemi per vari motivi che possono essere ad esempio l'adattamento a nuovi sistemi di
lavoro o novi stili di vita.

L'ethikè del progresso

Il progresso ha un forte impatto sulla società, tutt'oggi vi è un grande dibattito circa tale categoria, in particolare molti si chiedono se questo sia più dannoso o benevolo. Si introduce così, strettamente legato al progresso, il concetto di Etica, dal greco Ethikè, ovvero abitudine, costume, ciò che è giusto, e di conseguenza, ciò che è sbagliato. Affinché non si rischi di cadere in uno dei due eccessi, bisogna trovare il “giusto mezzo”, lo stesso Pascal, nel definire cosa sia la vita, afferma che essa è un equilibrio tra Espirit de Finesse e Espirit de Geometrie, ovvero un'unione di fantasia e razionalità.


emisferi cerebrali: razionalità e immaginazione


E' ormai chiaro come il progresso abbia un impatto decisivo sulla società, che esso sia giusto?