lunedì 10 giugno 2019

Il progresso è insito nella società?

Secondo la relazione pubblicata sul web dal Liceo Attilio Bertolucci, il filosofo Russell(1872-1970), analizzando il progresso nell'opera “Daedalus” di Haldane, oppone alla figura positiva di Dedalo, il personaggio Icaro: egli è rimasto ucciso a causa del suo egoismo e dell’uso scorretto che ha fatto dell’innovazione tecnologica (un paio di ali costruite dal padre Dedalo per permettergli di volare). Secondo il filosofo, l’uomo sarebbe un insieme di passioni e di istinti che portano all’irrazionalità. 


Copertina Mondadori 'Dedalo o la scienza e il futuro. Icaro o il futuro della scienza'.





























La scienza in tutto questo se usata per il benessere del singolo, ma anche del collettivo all’interno di un gruppo ha dei riscontri positivi ed adatti ad un miglioramento. Se il singolo o i gruppi di potere usano il progresso a scopi puramente personali si arriva a delle conseguenze molto negative. Ciò evidenza come il progresso abbia un impatto sulla società.
Lo stesso Pirandello, (1837-1936), descrive il progresso come una potenza che sovrasta i sentimenti: Nei ‘Quaderni’, quaderno 1, paragrafo secondo, pagina 5: “Il battito del cuore non s’avverte, non s’avverte il pulsar delle arterie. Guaj, se s’avvertisse! Ma questo ronzio, questo ticchettio perpetuo, si, e dice che non è naturale tutta questa furia turbinosa turbinosa, tutto questo guizzare e scomparire di immagini; ma che c’è sotto un meccanismo, il quale pare lo insegua, stridendo precipitosamente.”


Il mito di Icaro
Dedalo è il prototipo dello scienziato moderno, dell'inventore di ordigni pericolosi e incontrollabili. Gli autori discutono del ruolo della scienza nel mondo moderno, dei pericoli che essa comporta per la civiltà e per le libertà dell'individuo.
L'orgoglio dello scienziato Heldane parteggia per Dedalo; scegliendo Icaro, Russell obietta che la scienza avrebbe benefici effetti solo se l'uomo fosse un essere razionale.


Il mito di Dedalo e Icaro insegna l'essere rispettosi della Natura e di non oltrepassare il confine che 
esiste fra noi ed essa. 

Secondo Russell una comunità è ‘buona’ se gli individui che la compongono esprimono al massimo le loro potenzialità; è fondamentale, quindi, salvaguardare e valorizzare l’unicità di ognuno perché “la maggiore condizione di progresso è la diversità degli esseri umani”.
La posizione di Haldane è progressista e possibilista, contrapposta alla visione più scettica di Russell, ma entrambe condividono riflessioni sulla funzione della scienza, sulla sua distruttività resa evidente dalla Prima Guerra Mondiale e dunque, sul destino della civiltà occidentale; considerano i rischi che le nuove applicazioni tecnologiche comportano per l’umanità nel suo insieme e per la libertà degli individui in particolare.


Invece Francesco Bacone, nell'opera 'De Sapientia de veterum', si rivela perfettamente consapevole dei rischi che il potere tecnico comporta, quando non s’accompagni alla saggezza e si pieghi ciecamente al potere politico. Egli in tale opera tratta il Mito di Dedalo, la figura di Dedalo è quella di uomo ingegnosissimo ma detestabile. Le arti meccaniche, secondo Bacone, generano molti tesori per il miglioramento dell’intera esistenza. Però ne derivano anche strumenti di vita e di morte, macchine da guerra che superano per crudeltà e pericolosità. Il sapere tecnico si pone, dunque, come possibile produttore del male e del negativo, ma, offre la possibilità di una diagnosi del male e di un rimedio. Bacone non è né un teorico del progresso, né un entusiasta sostenitore della tecnica. Ma è anche vero che egli diede un contributo decisivo alla costruzione dell’immagine moderna della scienza.

Nessun commento:

Posta un commento