lunedì 10 giugno 2019

Ribellione o Afasia?

Secondo Paolo Dario, professore di robotica, come affermato in un'intervista, il progresso passa attraverso la capacità di ribellarsi, infatti l’innovatore non è altro che un ribelle, non soddisfatto dello status quo, il quale crede che una determinata azione si possa migliorare.

Nella scienza e nella tecnologia c’è chi si muove a passi lenti e chi non conosce mezze misure. Contrariamente nel testo da noi analizzato, "I quaderni di Serafino Gubbio Operatore", vi è una mancata ribellione che si manifesta attraverso il concetto di afasia, ovvero di mutismo. Il protagonista è incapace di ribellarsi, la sua storia coincide con quella della sua progressiva alienazione sino all'interruzione totale della comunicazione con il mondo, e il suo mutismo appare come l’ultima difesa che la sua psiche pone per difendersi dal mondo circostante, un mondo che lo vuole trasformato in un automa senza sentimenti e sprovvisto di un io. 
Ed infatti nel quaderno 5, paragrafo secondo, pagina 59,“Finii d’esser Gubbio e diventai una mano”. 
L’afasia, il mutismo come arma 

Se l'uomo è essere pensante, così come disse Cartesio, (1596-1650), esprimendo il concetto Cogito Ergo Sum, la macchina invece è un oggetto non pesante, ma soltanto agente.Cartesio considerava la matematica e la geometria delle discipline aventi un metodo rigoroso poiché trattano oggetti chiari e distinti; fece proprie del metodo filosofico tali proprietà, ritenendo che la ragione dovesse procedere solo sulla base di oggetti intuiti con chiarezza ed evidenza.



La ribellione inizia distinguendosi dalla massa
Cos'é il progresso se non un cambiamento rispetto al presente? 
Un cambiamento che viene proprio dalla volontà di cambiare gli schemi per vari motivi che possono essere ad esempio l'adattamento a nuovi sistemi di
lavoro o novi stili di vita.

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